L’arte del ferro battuto
La maestria di un’antica arte trova forma nelle opere di Renato Cadavello, fabbro artistico e scultore di Treviso che progetta, costruisce e restaura manufatti artistici in ferro, rame, acciaio inox e resina di vetro.




Renato Cadavello
Renato Cadavello è un maestro della lavorazione del ferro.
Nasce a Treviso nel 1953 e fin dall’infanzia mostra una grande propensione per l’arte in tutte le sue forme, tanto da lasciare la scuola per frequentare la bottega del maestro Toni Benetton, di cui diventa allievo, “el mejo bocia de Toni Benetton”.
A fianco de maestro elabora la propria poetica della modellazione dei metalli e inizia a lavorare come fabbro artistico.
L’esperienza lavorativa inizia sotto il periodo di leva nel Monferrato, poi nell’officina del maestro Bruno Vazzoler, che contribuisce all’acquisto della sua prima Cinquecento per convincerlo a lavorare per lui.
L’esperienza prosegue nell’officina Ceolin di Mogliano Veneto, dove incontra di nuovo il maestro Toni Benetton.
A ventiquattro anni si mette in proprio con una piccola bottega, dove sbalza ed elabora pentole artistiche e piatti decorativi commissionati da Alfredo Beltrame, proprietario del noto ristorante El Toulà di Treviso.
Un grave incendio devasta l’edificio dove opera, ma Renato non si perde d’animo e continua a lavorare in proprio, appoggiandosi ad altre officine.
Nel 1980 prende in affitto il capannone dove tuttora lavora, in Selvana Bassa, di fronte al fiume Limbraga, luogo intriso della sua personalità e delle sue passioni.
L’operosità, l’attenzione artigianale per la qualità dei manufatti e l’amore per il proprio lavoro lo portano nel giro di pochi anni a crearsi una notevole fama.
Negli anni allarga le sue specializzazioni: crea oggetti per arredo interno, infiniti modelli per la realizzazione di inferriate, parapetti, cancelli e altri arredi esterni per abitazioni, disegna e crea numerose tipologie di sedie, tavoli, lampade, lampioni e strutture portanti.
Tutta la sua produzione è percorsa da alcuni comuni denominatori: l’attenzione al disegno, allo sviluppo tridimensionale dell’oggetto, la qualità artistica elevata e lo studio delle lavorazioni tradizionali del passato. Il suo lavoro gli fa guadagnare un posto di rilievo nella scena artistica trevigiana con alcune opere di grande successo, come le anatre della Stazione ferroviaria di Treviso Centrale, il piatto con la celebre Fontana delle Tette, il corrimano e i parapetti di Palazzo Scotti e il pesce della Pescheria.



